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20 Aprile 2017

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La Cassa di Risparmio supera ampiamente i requisiti minimi in materia di dotazione di capitale indicati dalla Banca d’Italia





La Cassa di Risparmio di Bolzano ha ricevuto la comunicazione della Banca d’Italia riguardante i requisiti patrimoniali specifici da rispettare a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evalution Process  (SREP). La banca supera ampiamente tali parametri.

Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa analisi “, ha dichiarato Nicola Calabrò , Amministratore Delegato e Direttore Generale, “è evidente come ci sia ampio margine tra quanto richiesto dalla Banca d’Italia ed i coefficienti attuali del nostro Gruppo, che sono molto al di sopra anche dei livelli minimi richiesti.”

A partire dal 2015 sono state introdotte le nuove normative che hanno regolamentato in maniera diversa le dotazioni patrimoniali che le singole banche devono avere. L’elemento di innovazione è rappresentato dal fatto che non esiste più una soglia valida per tutte le banche, ma ogni banca viene valutata individualmente dall’organo di vigilanza ed a seguito di questa valutazione vengono assegnati i livelli specifici di capitale. In questi giorni il Gruppo Cassa di Risparmio di Bolzano ha ricevuto dalla Banca d’Italia la comunicazione di avvio del procedimento con il quale, al termine dello SREP, sono stati comunicati i requisiti patrimoniali (OCR – Overall Capital Requirements) che dovranno essere adottati per l’anno 2017, ovvero:

–  coefficiente di capitale primario di classe 1  (Common Equity Tier 1 ratio ) pari al 6,30%;

–  coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio ) pari all’8,00%;

–  coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio ) pari al 10,25%.

I coefficienti patrimoniali del Gruppo a fine 2016 risultano essere ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti,  attestandosi come segue:

–  Common Equity Tier 1 ratio: 11,02%

–  Tier 1 ratio: 11,81%

–  Total Capital ratio: 13,24%.

Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa analisi “, ha dichiarato Nicola Calabrò , Amministratore Delegato e Direttore Generale, “è evidente come ci sia ampio margine tra quanto richiesto dalla Banca d’Italia ed i coefficienti attuali del nostro Gruppo, che sono molto al di sopra anche dei livelli minimi richiesti. Negli ultimi anni tutte le banche hanno dovuto rafforzare la propria dotazione patrimoniale per poter far fronte ad un contesto di mercato non favorevole e disporre di un capitale adeguato al proprio profilo di rischio. L’aumento di capitale effettuato dalla nostra banca a fine 2015 ci ha permesso di raggiungere un adeguato livello patrimoniale che rimane sostanzialmente inalterato a distanza di due anni dalla conclusione dell’operazione e ci permette di affrontare i prossimi anni con serenità.”

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