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26 Settembre 2017

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Prende avvio il restauro delle facciate della sede storica di Sparkasse





Nei prossimi giorni entreranno nel vivo i lavori di restauro e risanamento conservativo della sede storica bolzanina di Sparkasse – Cassa di Risparmio di Bolzano. 

I lavori prenderanno avvio nei prossimi giorni e si concluderanno entro l’estate prossima, dovendosi interrompere durante i mesi invernali in quanto i materiali utilizzati – resine speciali e materiali a base di calce – necessitano, per la maturazione, di temperature non particolarmente rigide.

Il palazzo, realizzato tra il 1904 ed il 1907 in stile neobarocco su progetto dell’arch. Wilhelm Kürschner, è stato oggetto di una profonda ristrutturazione negli anni Trenta del secolo scorso, secondo i canoni del razionalismo in voga in quel tempo, che ha visto la realizzazione degli attuali prospetti esterni in klinker con l’apposizione di strutture architettoniche in travertino. A partire dal 1988 l’edificio è sottoposto a tutela delle Belle Arti.

Dal momento dei distacchi verificatisi a maggio 2016 ”, spiega il Presidente di Sparkasse, Gerhard Brandstätter , “si è deciso, di concerto con l’Ufficio dei Beni Culturali della Provincia Autonoma di Bolzano e con l’assistenza del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, di procedere con un approfondimento diagnostico durato diversi mesi dovuto all’importanza di conoscere esattamente i materiali e le tecniche con i quali sono state realizzate le facciate. Con la Soprintendenza Provinciale abbiamo condiviso fin da subito l’esigenza di garantire il massimo livello di tutela ad un pezzo unico del patrimonio storico, culturale ed architettonico della citta di Bolzano ” conclude Brandstätter.

La complessità della fase diagnostica è derivata dal fatto che negli anni Trenta le tecniche costruttive ed i materiali utilizzati presentavano diversi elementi di disomogeneità in quanto a cavallo tra sistemi tradizionali e moderni ” fa presente Carlo Costa , Vicepresidente del Gruppo Sparkasse “Solo con l’ausilio di sistemi strumentali come termografie e georadar unitamente a diverse prove di resistenza meccanica si è riusciti ad approfondire il livello di conoscenza dei prospetti e quindi ad individuare quelle che riteniamo essere le più tutelanti ed efficaci tecniche di restauro conservativo ” conclude Costa.

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